Poema paradisiaco

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Centro Nazionale Studi Dannunziani

Atti del XVI Convegno, 7-8 maggio 1993

Presentazione di Edoardo Tiboni

L'attenzione del nostro Centro e della Rivista che ne è l'organo ufficiale all'intero Abruzzo risale ad almeno 25 anni fa, quando proprio a Chieti tenemmo un Convegno di studio su Croce nel 250 della sua morte. A Chieti poi tornammo per celebrare il centenario della nascita di Cesare De Lollis e qui l'anno scorso siamo venuti per il convegno dannunziano "Dal Piacere all'Innocente".
Ora vorremmo che le nostre iniziative culturali a Chieti assumessero ritmi più intensi e divenissero uno dei fondamenti di una collaborazione organica tra Chieti e Pescara.
È da un paio di decenni che si parla di area metropolitana Chieti-Pescara. Questa indubbiamente non è un'utopia ma già una realtà sociale ed economica per il sempre più fitto intrecciarsi di interessi, dello stesso vivere quotidiano delle nostre popolazioni.
Purtroppo pigrizia, residui di campanilismo miopi e meschini interessi di parte non hanno fatto progredire di un passo la costituzione amministrativa di quest'area che, se realizzata, potrebbe divenire, con i suoi cinquecentomila abitanti il maggior centro dell'intero bacino adriatico. Ebbene io credo che la vita culturale, il moltiplicarsi delle iniziative in ogni settore, della cultura e dello spettacolo, il loro coordinamento sul territorio possano giuocare un ruolo determinante per pervenire alla realizzazione dell'annoso progetto; e possano costituire il fondamento disinteressato sul quale costruire l'area metropolitana eliminando uno ad uno i contrasti, le anguste visioni del particolare che sinora ne hanno impedito l'attuazione.
E allora, in questa occasione, nel nome di D'Annunzio che come osservava il Messaggero questa mattina parlando del nostro Convegno, lega le due città di Chieti e di Pescara che hanno segnato la sua adolescenza, voglio proporre che si costituisca un comitato di intellettuali chietini e pescaresi che persegua l'obiettivo di promuovere e coordinare possibilmente in contatto con l'Università, iniziative culturali che abbiano valenza per l'intera area.
Scusandomi per questa digressione che qualcuno dei nostri illustri amici forestieri qui presenti ha dovuto sopportare, vengo al nostro Convegno. Credo che il tema sia accattivante per un abruzzese.
Quello del "Poema Paradisiaco" è un D'Annunzio dal tono malinconico, elegiaco, sommesso in contrapposizione al D'Annunzio solare predominante nelle sue grandi opere. Forse un D'Annunzio, questo degli affetti familiari della nostalgia dei luoghi dell'infanzia, più congeniale ai suoi conterranei.
Un motivo in più per i promotori di questo convegno, il 16° di una ormai lunga serie che ci ha portato ad affrontare molta parte della imponente produzione dannunziana con un contributo critico complessivo davvero consistente. Ci auguriamo di poter proseguire in quest'opera metodica iniziata nell'autunno del 1979 e portata avanti con tenacia, pur tra molte difficoltà. Molto dipenderà da una più adeguata valutazione, da parte delle locali pubbliche amministrazioni, della universalità di D'Annunzio al cui nome l'Abruzzo ha, oltre al dovere, l'interesse di legarsi. Anche come guadagno della propria immagine.

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