Elettra

-

Centro Nazionale Studi Dannunziani

Atti del XXX Convegno di Studio, 23-24 maggio 2003, Chieti-Pescara

Presentazione di Edoardo Tiboni

Eccoci al nostro trentesimo convegno di studi dannunziani. Dal primo, che tenemmo il 21 e il 22 settembre del 1979, sono passati poco meno di ventiquattro anni. Anni in cui il nostro Centro ha avuto un ruolo la cui rilevanza, i cui risultati scientifici e di attivazione di studi sull'opera e la vita del poeta pescarese sta ad altri valutare. A noi sia consentito oggi di riassumere, in pochi dati, la consistenza del patrimonio accumulato e reso disponibile per quanti sono interessati alla figura di D'Annunzio, alla sua ingente produzione letteraria.
Di tutti i 29 convegni di studio precedenti sono stati pubblicati con la consueta tempestività gli Atti, tuttora disponibili, ad eccezione di Canto novo, per i quali confidiamo di poter reperire i mezzi necessari per procedere alla loro ristampa, considerato anche l'interesse che il loro contenuto continua a suscitare e le richieste che tuttora ci pervengono.
Alla pubblicazione degli Atti si deve aggiungere quella di saggi critici e carteggi originali, per un totale di 15 volumi, autori tra gli altri gli scomparsi Eurialo De Michelis, Ettore Paratore, Guy Tosi, Ivanos Ciani, Raffaele Tiboni.
La Rassegna semestrale dannunziana, che tenemmo a battesimo con il suo primo numero nel 1982, è al suo 43° fascicolo, uscito in questi giorni. Contiamo alla fine dell'anno di pubblicare l'indice generale di questa pubblicazione che resta la maggior fonte di informazione e dibattito degli studi su D'Annunzio, la sua opera, il suo mondo.
Il Centro ha dato assistenza in particolare a laureandi per la preparazione delle loro tesi e in genere a chiunque si sia a noi rivolto per ottenere informazioni, materiali, riproduzioni iconografiche.
Avremmo potuto fare di più? Certamente sì, sol che avessimo potuto disporre di sovvenzioni adeguate al progetto, all'impegno, ai risultati man mano conseguiti. La nostra disponibilità finanziaria è stata invece sempre molto limitata con pochi mezzi provenienti quasi esclusivamente dalla Regione Abruzzo, con qualche sporadico intervento dei Comuni e delle Amministrazioni provinciali di Chieti e di Pescara e dei Comuni di Francavilla e di Pescara, della Fondazione Caripe. Comunque le nostre entrate annuali non hanno mai superato i 35.000 euro e con somme così limitate abbiamo dovuto provvedere anche agli obblighi derivanti dall'espletamento del Premio nazionale di saggistica dannunziana giunto quest'anno alla sua decima edizione. Non siamo invece ancora riusciti ad attuare l'impegno che assumemmo dopo la scomparsa di Ivanos Ciani di istituire una borsa di studio a lui intitolata.
A partire dal prossimo anno renderemo internazionale anche questo premio valendoci, per conseguire il miglior risultato, dei buoni rapporti instaurati con i 96 Istituti italiani di cultura all'estero che, ne sono certo, collaboreranno con noi anche in questa nuova occasione, segnalando la pubblicazione nei loro paesi di competenza, di saggi sull'opera dannunziana meritevoli di concorrere al nostro Premio. Al quale, come è noto, si affianca dall'anno scorso il Premio internazionale di poesia Gabriele d'Annunzio attuato in stretto accordo con l'Università degli Studi di Chieti-Pescara che si intitola peraltro al nostro poeta e con la quale si stanno aprendo più ampie prospettive di collaborazione.
Ci sono dunque i presupposti per un potenziamento delle nostre possibilità operative, grazie anche al recente ingresso nel Centro Studi di nuovi soci, molti dei quali giovani ma già in possesso di un notevole bagaglio di esperienza, che certamente contribuiranno a dare nuova linfa alla nostra istituzione.
Veniamo ora al Convegno che stiamo inaugurando e che si concluderà domani sera con la consegna del Premio D'Annunzio.
La scelta dell'argomento congressuale di quest'anno è caduta su un'opera, Elettra, che non è certamente tra le più note di D'Annunzio ma il cui studio è necessario per cogliere aspetti essenziali delle tematiche dannunziane riguardanti il suo superomismo e la sua evoluzione, dai segni aristocratici iniziali ad accenti più sociali e politici, preludio al decennio che sboccherà nell'interventismo.
Ma Elettra ha anche, sappiamo, importanza per la metrica che vede l'adozione ampia del verso libero con le sperimentazioni che porteranno poi al capolavoro di Alcyone. C'è poi il fascino delle Città del silenzio, perle incastonate nel poema, in cui la retorica scompare sostituita da versi di ande malinconia e di indubbia bellezza.
Di alcune di queste città del silenzio l'attrice Rossella Mattioli farà una lettura domani sera a conclusione del convegno. Convegno la cui articolazione si basa appunto sulle considerazioni or ora accennate.

Ultimo aggiornamento: