D'Annunzio e le Avanguardie

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Centro Nazionale Studi Dannunziani

Atti del XVII Convegno, 6-7 maggio 1994

Presentazione di Edoardo Tiboni

La nostra istituzione ha subito in questi ultimi sei mesi modifiche di rilievo. A cominciare dalla sua denominazione che ora è quella di "Centro Nazionale di Studi dannunziani e della Cultura in Abruzzo".
In sostanza abbiamo voluto aggiungere all'originario scopo, del 1979, di promuovere approfonditi studi sull'opera e la vita di Gabriele d'Annunzio e quello di stimolare, dare concretezza ad iniziative che riguardino in generale la cultura in Abruzzo e gli uomini più significativi nell'esprimerla, nel passato ed attualmente.
Questo ampliamento di compiti faciliterà anche collegamenti con Enti e Istituzioni nella regione per una proficua collaborazione.
Già qualche cosa in questa direzione è avvenuta. Considerata la disponibilità dell'Amministrazione comunale di Francavilla e memori che in questa cittadina sul finire del secolo scorso ebbe vita un prodigioso cenacolo di illustri personaggi delle lettere e delle arti di cui certamente D'Annunzio fu il maggiore, abbiamo deciso di tenervi il Convegno che oggi inauguriamo.
Così la nuova strutturazione dell'istituzione trova oggi la prima concreta verifica con la celebrazione proprio a ridosso del Convento michettiano del nostro 17° Convegno di studio dedicato ad un tema forse mai affrontato in modo così ampio: il rapporto tra le avanguardie e D'Annunzio, tra D'Annunzio e le avanguardie. In queste due giornate ascolteremo come questo rapporto si è espresso e sviluppato e con quali esiti.
Noi nel promuoverle abbiamo tenuto presente una pagina del Libro segreto in cui il poeta fa queste considerazioni: "sembra che per la rappresentazione dell'uomo interiore e delle forze invisibili un'arte della parola debba ancora essere creata su l'abolizione totale della consuetudine letteraria". Ciò premesso D'Annunzio afferma "comprendo come taluno artista consapevole di questa necessità abbia cominciato col sovvertire le leggi grammaticali e specie quelle del costrutto che impongono alle parole una dipendenza conseguenza e convenienza fittizie". E più avanti D'Annunzio si chiede: "può l'arte nostra essere innovata o continuerà nei secoli a non procedere se non per un accorto gioco di vocaboli? Quale scrittore, con quali mezzi comunicativi un giorno riuscirà a esprimere le azioni e le reazioni originali della sua anima commista agli elementi dell'Universo?"
Basta questa acutissima pagina a documentare quanto grande sia stato l'interesse di D'Annunzio per i quesiti che erano in certo modo gli stessi dell'avanguardia più avvertita anche se tuttora lontani da soluzione. Ma di questo diranno i nostri relatori.
A me non resta nell'aprire questo Convegno che ringraziare l'Amministrazione Comunale di Francavilla e il suo Assessore alla Cultura dott. Di Crescenzo per la concreta determinante collaborazione data; il Dott. Lelio Scopa, presidente della Banca Popolare di Lanciano e Sulmona che, a conferma della sua sensibilità nel sostenere iniziative culturali nella Regione ha sponsorizzato il nostro premio nazionale di saggistica, alla sua seconda edizione e che domani a mezzogiorno in questa sala consegneremo al vincitore Giovanni Isgrò autore del volume "D'Annunzio e la mise en scène". Con lui molto ci congratuliamo in attesa che illustri al pubblico i contenuti del suo saggio.
E con noi, per essere componente della giuria che il premio D'Annunzio ha assegnato, ma anche per seguire i lavori del Convegno il prof. Francesco Perfetti da poco nominato Presidente del Vittoriale degli Italiani. Nel dargli il benvenuto, esprimo l'augurio che finalmente tra le nostre due istituzioni si allaccino proficui rapporti di collaborazione allo scopo comune di una sempre più ampia conoscenza di D'Annunzio e della sua opera. Il fatto che il prof. Perfetti sia qui – ed è la prima volta che un Presidente del Vittoriale interviene ad un nostro Convegno – credo costituisca un'ottima premessa per la collaborazione che auspichiamo.
Un ringraziamento debbo alla Associazione Culturale "L'Oleandro" e al suo presidente Mario Paglieri sempre attento alle nostre iniziative e spessissimo presente ai nostri Convegni, per la determinante collaborazione data alla realizzazione in questo Palazzo Comunale che ci ospita, della Mostra dei Manifesti Art Decò.
Un ringraziamento infine, ma con loro avrei dovuto cominciare, ai relatori che daranno consistenza a queste giornate francavillesi che resteranno fissate nelle pagine degli Atti; ai componenti la giuria del premio a cominciare dal presidente Bárberi Squarotti e al trio Barbati-Martinelli-Tiboni che per iniziativa del Comune di Francavilla e in sintonia con il tema del Convegno ci proporrà stasera pagine musicali mai ascoltate in Abruzzo di due compositori del '900. Un grazie anche a Daniela Musini e Carlo Orsini che domattina daranno vita ad un recital di versi e prose del nostro Poeta. Non posso concludere senza ringraziare e lo faccio di vero cuore, il vice presidente del nostro Centro prof. Umberto Russo e il prof. Ivanos Ciani per la loro preziosa collaborazione.

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