Terre città e paesi nella vita e nell'arte di Gabriele d'Annunzio

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Centro Nazionale Studi Dannunziani

II - L'Abruzzo

Atti del XXI Convegno, Pescara, 23 dicembre 1996

Presentazione di Edoardo Tiboni

Il Convegno "Terre, città e paesi nella vita e nell'arte di Gabriele d'Annunzio" data la vastità e la peculiarità della materia, è stato articolato in più tempi. Il primo, svoltosi a Pescara il 6 e 7 dicembre 1996, ha riguardato l'Abruzzo, Roma e il Lazio, l'Italia meridionale e infine i Paesi stranieri coinvolti nell'opera dannunziana, esclusa la Francia. Di questa e delle regioni centrali italiane ci occuperemo nella seconda e terza tornata del Convegno, in programma a Firenze il 7 e 8 maggio e a Pisa nei due giorni successivi. Sono anche in programma, sperabilmente nell'autunno del '97, le giornate da dedicare alle regioni dell'Italia settentrionale.
Questo volume nasce dal desiderio di raccogliere in un libro a se stante quanto del discorso che stiamo facendo riguarda direttamente la terra natia del Poeta e si intitola appunto "D'Annunzio e l'Abruzzo". In ampia appendice agli studi di Bárberi Squarotti, Papponetti, Giannangeli, Ciani, Esposito e De Marco compaiono oltre trecento pagine dannunziane scelte tra le più direttamente reperibili all'Abruzzo.
Così il nostro Centro che nel maggio del '95 propose ai lettori l'edizione, integrale e commentata, di "Terra vergine", "Le novelle della Pescara", "Maia", "La figlia di Jorio", "Trionfo della morte", "La fiaccola sotto il moggio" ora propone una scelta tra queste opere, così da rendere ancora più semplice l'approccio all'opera dannunziana che più direttamente si riferisce all'Abruzzo. Aggiunta rilevante, le lettere di Gabriele ai suoi familiari, raccolte a cura di Raffaele Tiboni e da noi già pubblicate in volume autonomo nel 1992.
Nel licenziare alla stampa questo trentunesimo volume della nostra collana riteniamo di fare cosa utile soprattutto ai giovani impegnati nello studio di D'Annunzio nei Licei e nelle Università abruzzesi. Ma il libro può certamente ambire ad un pubblico più composito e d'ogni terra.
 

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