Dal Piacere all'Innocente

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Centro Nazionale Studi Dannunziani

Atti del XV Convegno, 15-16 maggio 1992

Presentazione di Edoardo Tiboni

L'esser riusciti a pubblicare anche gli Atti di questo XV nostro Convegno Dal Piacere all'Innocente e a pochi mesi dal suo svolgimento, ci conforta. Dobbiamo ringraziare la Regione Abruzzo che di fronte al generale e pressoché completo disinteresse delle pubbliche amministrazioni centrali e periferiche, a cominciare da quelle pescaresi, per la nostra Istituzione ha ancora una volta dato il suo determinante contributo. Il nostro ringraziamento va anche alla Amministrazione provinciale di Chieti e alla Cassa di Risparmio di quella città che hanno ospitato la prima giornata del Convegno e alla Roman Style che ha patrocinato la giornata conclusiva. Non posso tacere l'apporto essenziale per la realizzazione di queste giornate di studio dannunziane del 1992 dato come nel passato della Rivista Oggi e Domani. Chieti è dopo Pescara e con Francavilla al Mare il luogo nel quale si sono svolte vicende molto significative della vita di d'Annunzio. A Chieti furono pubblicati i suoi primi versi, a Chieti al G.B. di Chieti sostenne gli esami per l'ammissione al Liceo, a Chieti Gabriele tornò trionfante con la sua Figlia di Jorio nel 1904, e Chieti gli dette in quell'occasione la cittadinanza onoraria. A distanza di tanti anni, i teatini hanno mostrato di non aver dimenticato il rapporto privilegiato che i loro antenati ebbero con il Poeta partecipando in gran numero all'apertura del Convegno, il primo che il nostro Centro teneva nella loro città. L'ottimo esordio costituisce certamente la premessa per nuovi incontri.
In questo Convegno, così com'era avvenuto per i due che lo hanno preceduto è stato prevalente l'apporto di giovani studiosi. L'acquisizione di queste nuove e tanto valide energie alla critica dannunziana costituisce motivo di grande soddisfazione per il nostro Centro e certamente sarà proseguita se in un futuro che si preannuncia irto di difficoltà, ci sarà consentito ancora di agire, da soli, purtroppo, vista l'assoluta assenza di iniziative del Vittoriale degli Italiani, per approfondire sempre più la conoscenza del poeta pescarese, della sua opera, della sua vita.
 

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