Terre città e paesi nella vita e nell'arte di Gabriele d'Annunzio

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Centro Nazionale Studi Dannunziani

I - L'Abruzzo, Roma e l'Italia meridionale

Atti del XX Convegno, Pescara, 6-7 dicembre 1996

Presentazione di Edoardo Tiboni

Il Centro Nazionale di studi dannunziani, proseguendo nella sua attività di approfondimento e divulgazione dell'opera del grande poeta pescarese, ha promosso un Convegno di studio, il suo ventesimo, da tenersi nel 1996 e 1997 in più sedi sul tema "Terre, città e paesi nella vita e nell'arte di Gabriele d'Annunzio".
Questa iniziativa è motivata dalla considerazione che le terre, le città e i paesi che D'Annunzio ha rappresentato nella sua opera fra "Primo vere" (1879) e "Libro segreto" (1935) furono spesso anche i luoghi della sua vita tumultuosa, volontariamente implicata persino nell'azione guerresca; poiché, cioé, quelle rappresentazioni e quei momenti di vita, e il loro rapporto, possono, se opportunamente indagati, offrire chiavi interessanti per penetrare il segreto della vita e dell'arte di D'Annunzio.
Il paesaggio abruzzese o quello romano fino al 1816, com'è noto, erano stati i veri e propri attori della sua opera ("Primo vere", "Canto novo", "Terra vergine", "Il Libro delle vergini", "San Pantaleone", "Isaotta Guttadàuro", "L'innocente", "Le vergini delle rocce", "Intermezzo di rime", "Il piacere", "La chimera").
Dal 1896, D'Annunzio annunciando al suo editore Treves e agli amici più stretti il progetto di lavoro che soltanto quattro anni più tardi si sarebbe concretizzato nel romanzo "Il fuoco" parlava di "un dramma di passione che si svolge tra Venezia, Firenze, Pisa e Roma". Con ciò, proprio all'indomani della svolta impressa al suo cammino artistico per effetto dell'incontro con Nietzsche, ribadiva una costante della sua opera in verso e in prosa, vale a dire la centralità del dato ambientale.
La passione del "Fuoco "sarebbe arsa soltanto a Venezia, ma non per questo le altre città - talune delle quali visitate e studiate proprio in finzione di quel romanzo e in compagnia di Eleonora Duse che ne è la protagonista sotto il nome di Foscarina - sarebbero state dimenticate. Le opere successive avrebbero riparato alla momentanea esclusione e la loro presenza si sarebbe fatta, per così dire, ancora più intrigante, arricchite - come poi vi apparvero - anche dalla loro storia, giusto quanto testimoniano "Le città del silenzio" di Elettra.
Serbatoi di citazioni e descrizioni, è noto, sono, per quasi tutte le Regioni, i taccuini; per molte, "Merope e i Canti della guerra latina".
Questo grande Convegno avrà, come si è detto, tre tempi, tra il 1996 e il 1997 e tra i suoi compiti quello di evidenziare e interpretare il ruolo davvero primario del paesaggio nell'Opera in verso e in prosa di D'Annunzio.
Il primo di questi momenti è quello pescarese dove, oggi e domani, si valuteranno dell'intera opera del pescarese, riferita al tema, i luoghi dell'Abruzzo, di Roma e il Lazio, della Campania, la Puglia, la Sicilia, la Sardegna. Si guarderà anche ai Paesi stranieri, esclusa la Francia che interesserà la tornata fiorentina. Una seconda e una terza tornata del Convegno si verificheranno a Firenze e a Pisa dal 7 al 10 maggio 1997 e riguarderanno i luoghi della Toscana, dell'Umbria, delle Marche e dell'Emilia.
La tornata conclusiva, che confidiamo possa svolgersi nel settembre prossimo riguarderà le Regioni Venete, la Lombardia, il Piemonte e la Liguria.
Gli atti che, in più volumi man mano andremo pubblicando, costituiranno un altro fondamentale contributo del nostro Centro all'approfondimento dell'opera dannunziana.
La realizzazione, che avevamo in programma, di un documentario televisivo sul Romanzo "Il piacere" ambientato tra Roma e l'Abruzzo di Francavilla al Mare e dintorni, e che della centralità del paesaggio nell'Opera dannunziana può essere assunto a simbolo, non è stata possibile. Confidiamo di poter disporre del contributo necessario allo scopo. Ci auguriamo di poterlo realizzare in avvenire, possibilmente nell'anno prossimo.
In conclusione, possiamo affermare come questo 20° Convegno, che in questi due giorni celebriamo, non esaurisca certo, anche se tanto consistente è l'attivo, l'opera del Centro. Anzi, la collaborazione avviata per i prossimi convegni con prestigiose istituzioni culturali quali le Università di Firenze e di Pisa, sostenute in questo impegno dai loro Comuni, apre un nuovo capitolo che ci auguriamo, denso e proficuo per gli scopi che nel 1979, all'atto della nostra fondazione, ci demmo, così come lo è stato quello che oggi e domani concludiamo.

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