45° Convegno internazionale di studi, Pescara 25-27 ottobre 2018
• Presentazione di Arnaldo Dante Marianacci •
Trent'anni fa, in occasione della ricorrenza del cinquantenario dalla morte di D'Annunzio, Carlo Bo, ricordando quel primo marzo del 1938, quando si diffuse la notizia tra gli amici con i quali si trovava quella sera al ristorante Danieli di Milano – c'era anche Salvatore Quasimodo – si chiese e continuò per lungo tempo a ripetersi, quasi ossessivamente: che cosa è stato D'Annunzio? Anche se molte risposte sono state date, da critici, storici, filosofi, politologi, sociologi, resta quella di Bo una domanda che ancora continuiamo a porci, anche dopo ottant'anni, sia pure con animo più sereno e distaccato dai fatti delle storia, e della vita del Poeta, e con una mole rilevante di biografie, di studi e di contributi critici, sia italiani che stranieri. Che cosa ha dunque rappresentato e che cosa rappresenta oggi Gabriele d'Annunzio, per la letteratura e per la cultura, abruzzese, italiana, europea e mondiale? A questa domanda hanno cercato di rispondere i trenta relatori che hanno animato le tre giornate del 45° convegno internazionale, sicuramente uno dei più importanti degli ultimi decenni, "D'Annunzio in Italia e nel mondo a ottant'anni dalla morte", che si è tenuto dal 25 al 27 ottobre, a Pescara e a Chieti, presso il Mediamuseum e presso l'Università degli Studi Gabriele d'Annunzio, organizzato dalla Fondazione Tiboni e dal Centro Nazionale di Studi Dannunziani, con il supporto, la collaborazione e il patrocinio del Comune di Pescara, dell'Università d'Annunzio, della Regione Abruzzo, del Liceo scientifico Galileo Galilei, dell'Istituto IPSSAR De Cecco e del Liceo Marconi. A tutti va il nostro ringraziamento per la generosa disponibilità, a cominciare dai trenta studiosi, provenienti da diverse parti del mondo, che hanno offerto rilevanti contributi, come si potrà leggere nei presenti atti, allo studio della monumentale opera del Vate e alla sua presenza in Italia e all'estero, arricchendo considerevolmente la bibliografia dannunziana. Un ringraziamento particolare va ai professori Pietro Gibellini e Gianni Oliva, che sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1979 ad opera di Edoardo Tiboni, sono stati vicini al nostro Centro e non hanno fatto mai mancare i loro illuminati suggerimenti, anche e soprattutto a chi scrive questa nota, come pure il vice presidente del Centro, Angelo Piero Cappello, e i membri del Consiglio di Amministrazione: Mario Cimini, Franco Di Tizio, Raffaele Giannantonio, Marco Presutti e Umberto Russo. Un ringraziamento speciale va al sindaco di Pescara, Marco Alessandrini e all'assessore alla cultura, Giovanni Di Iacovo, senza la cui comprensione e disponibilità il convegno di quest'anno non avrebbe potuto avere la ricchezza di partecipazione e il rilievo nazionale ed internazionale che ha avuto. Ci auguriamo che i convegni dannunziani possano continuare con lo stesso entusiasmo e impegno anche in futuro, come pure i numerosi progetti collaterali avviati in questo ultimo quinquennio di presidenza.